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Alimentazione e sviluppo del cavo orale

Come abbiamo visto nell’articolo precedente il tipo di alimentazione influisce sulla salute del cavo orale ma non solo, in quanto è fondamentale adottare un tipo di alimentazione corretta fin da molto piccoli perché si possa favorire uno sviluppo corretto e sano del cavo orale, addirittura prestando attenzione sin dall’inizio della gravidanza.

L’alimentazione influenza lo sviluppo del cavo orale e a seconda che lo scompenso nutrizionale sia precoce o tardivo le conseguenze sono differenti. I componenti dell’apparato stomatognatico vanno incontro a periodi di intensa crescita alternati a periodi di relativa quiescenza, uno scompenso nutrizionale precoce influenza maggiormente la malformazione e in periodo di crescita molto attivo comporterà un danno maggiore. Carenze vitaminico-minerali in fase pregravidica condizionano lo sviluppo del futuro embrione, influenzando l’organogenesi dentaria, la crescita delle ossa mascellari, lo sviluppo cranio facciale. Molti studi hanno dimostrato che le patologie, anche del cavo orale, dipendono non solo da cosa si mangia, ma anche d quando e da come lo si mangia.

Cavo orale e disturbi alimentari 

È molto difficile fare una netta distinzione tra le manifestazioni da malnutrizione e disvitaminosi ed è difficile osservare malattie da carenza vitaminica, una volta frequentissime, tra le quali la pellagra, lo scorbuto e rachitismo, oggi praticamente scomparse. Risulta complicato anche reperire un quadro patologico a imputabile ala carenza di una singola vitamina, piuttosto si osservano patologie ricondotte a più fattori vitaminici, ovvero l’ipervitaminosi a causa dello sfrenato consumo di farmaci.

Malnutrizione:Kwashiorkor

È una malattia grave causata da denutrizione e da una dieta che fornisce una quantità sufficiente di calorie da carboidrati ma che è carente di proteine, zinco, vitamine.

Le lesioni della mucosa orale indotte da malnutrizione si traducono in fenomeni infiammatori generici localizzati in più strutture del cavo orale. Possono essere lesioni di atrofia accompagnate da vera e propria perdita di sostanza, abrasioni e ulcerazioni.

Cavo orale: lingua liscia e rosso brillante, ragadi periorali, ulcerazioni della mucosa, emorragie per i minimi traumi, disepitelizzazione.

Vitamina A

L’ipervitaminosi si osserva di solito in bambini per sovraddosaggio errato di vitamina A a scopo terapeutico.

Le conseguenze nel cavo orale si osservano oggi con notevole frequenza in soggetti in corso di terapia con il retinoide aromatico (di derivazione della vitamina A), che si chiama acido retinoico.

Quest’ultimo è molto importante in dermatologia nel trattamento delle dermatosi croniche quale la psoriasi.

Ipovitaminosi:

Tessuti molli:

  • Iperplasia: l’epitelio gengivale si presenta ricoperto di papule;
  • Cheratinizzazione dei dotti.

Tessuti duri:

  • Dentizione decidua ipoplasica: difetto qualitativo e quantitativo dello smalto causato da una turba irreversibile del processo di mineralizzazione la cui insorgenza è databile cronologicamente;
  • Ridotta formazione di smalto;
  • Aumento pre-dentina;

Vitamina complesso B

Carenza B1:

  1. Manifestazione orale Beri Beri (malattia contratta dalle popolazioni che mangiavano solo prevalentemente riso brillato, senza la buccia, che contiene la vitamina B1);
  2. Ipersensibilità e dolore alla lingua, denti e mandibola;
  3. Glossite.

Carenza B2 (riboflavina):

  • Cheilite angolare;
  • Glossite edematosa;
  • Lingua rosso vivo, tumefatta e liscia (papille filiformi);
  • Disepitelizzazione labbro inferiore;
  • Papule margine gengivale mucosa labbro inferiore;
  • Progressiva atrofia delle papille linguali.

Carenza B5 (acido pantotenico):

Data la sua larga diffusione in tutti gli alimenti è difficile trovare qualche caso in cui vi sia una carenza di questa vitamina.

Carenza B6:

  1. Stomatite;
  2. Glossite edematosa;
  3. Cheilite angolare;
  4. Dermatite del volto con desquamazioni, prurito e bruciore.

Carenza B9 (acido folico):

  • Stomatite aftosa ricorrente;
  • Atrofia mucosa;
  • Glossite;
  • Lingua ingrossata, pallida, liscia e lucida;
  • Atrofia papille filiformi e fungiformi;
  • Macule eritematose/atrofiche a guance e lingua.

Carenza B12:

  • Glossite;
  • Stomatite aftosa ricorrente;
  • Lingua arrossata, edematosa e fissurata;
  • Mucose pallide o giallastre;
  • Chiazze ipercromiche;
  • Macule eritematose/atrofiche a guance e lingua;
  • Sintomatologia dolorosa che dopo alcune settimane viene sostituite da una scomparsa dei rilievi papillari, sostituiti da una superficie liscia, atrofica su cui compaiono abrasioni e ulcerazioni;
  • Questo processo può arrivare alle vie faringo-esofagee.

Vitamina C (acido ascorbico)

Nei secoli passati la sua carenza comportava l’insorgenza di una malattia specifica chiamata scorbuto, caratterizzata da manifestazioni emorragiche, alterazioni nella formazione della dentina e dell’osso. Una malattia famosa tra i navigatori quando per mesi non mangiavano vegetali freschi ma solo cibi conservati.

È una malattia molto grave perché si manifesta con una sintomatologia a carico delle mucose orali che assumono una particolare importanza diagnostica perché possono precedere tutti gli altri sintomi:

  • Ipertrofia gengivale;
  • Iperemia papilla interdentale con tendenza emorragica;
  • Distruzione dell’epitelio ed infezione;
  • Ulcerazione e necrosi tissutale, sulla quale si sovrappone infezione di origine batterica a cui segue una stomatite;
  • Petecchie intraorali ed emorragiche;
  • Herpes labiale;
  • Aumento permeabilità alle endotossine batteriche;
  • Ridotta biosintesi collagene;
  • Atrofia odontoblasti (formano la dentina del dente), in questo modo la dentina nei denti decidui viene posta in modo molto irregolare e i tubuli dentinali perdono la loro struttura parallela, mentre nei denti dell’adulto la viene riassorbita e diventa porosa e si ha ipoplasia dello smalto;
  • Rarefazione dell’osso alveolare;
  • Polpa atrofica;
  • Formazione di cisti;
  • Ameloblasti danneggiati.

Relazione tra deficit di acido ascorbico e sviluppo di gengivite, sanguinamento gengivale, difficoltà di cicatrizzazione delle ferite: la vitamina C svolge un ruolo importante nella formazione dell’idrossiprolina e dell’idrossilisina, amminoacidi che costituiscono il collagene, principale costituente del tessuto connettivo gengivale, tessuto parodontale, membrana basale dell’epitelio del solco.

Vitamina D

La carenza di vitamina D indice di rachitismo, scomparso nella sua forma tipica, ma del quale si possono osservare raramente delle forme attenuate.

Sulle mucose orali e sulla cute non si conoscono effetti ascrivibili con certezza alla carenza di vitamina D, mentre è noto che nei soggetti affetti da rachitismo si osservano marcati difetti dei denti e delle strutture di supporto. Le alterazioni consistono:

  1. Formazione di dentina ipocalcificata con difetti tubulari;
  2. Fessure a carico della polpa dentaria, che appare allungata fino a raggiungere a volte la giunzione dentina-smalto con conseguente invasione della polpa da parte di microrganismi e formazione di ascessi e fistole gengivali;
  3. Ipoplasie dello smalto (22% dei rachitici) e il 74% delle ipoplasie evolve verso la carie.

Fin dai dai primi studi effettuati sulle conseguenze che la carenza di vitamina D ha sui denti si evidenziò:

  • Incidenza profonda sullo sviluppo dello smalto e della dentina dei denti permanenti, sulla velocità di eruzione e sulla posizione dei denti nella mandibola;
  • Microdonzia;
  • ritardata eruzione;
  • aumento pre-dentina.

Gli effetti di una dieta arricchita con vitamina D sull’inizio e sull’evoluzione di una lesione cariosa sono stati studiati moltissimo. I dati ottenuti sottolineano un’incidenza minore di nuove lesioni cariose e un rallentamento dell’evoluzione delle lesioni già esistenti in gruppi di bambini a cui è stato dato supplemento di vitamina D.

Successivamente ulteriori prove hanno confermato che la vitamina D presenta un fattore importante per conservare una dentizione normale nella popolazione infantile.

Vitamina K

L’ipovitaminosi porta a difetti di coagulazione che inducono alla formazione di petecchie, ematomi multipli o emorragie gengivali, perché agisce sulla produzione di protrombina (favorisce la sua sintesi) e dei fattori della catena di coagulazione, questi segni si manifestano quando il valore della protrombina scende al di sotto del 20%. L’ipoprototrombinemia causa segni sulle mucose orali quando il valore della protrombina scende sotto al valore del 35% e si manifesta con facile sanguinamento delle gengive dopo l’uso dello spazzolino.

Vitamina E

Ha proprietà antiossidanti, rinforza il sistema immunitario ed è utile nella prevenzione del cancro. Prevenzione della leucoplachia.

In caso di carenza, i soggetti sono più vulnerabili alle infezioni e hanno difficoltà di cicatrizzazione delle ferite.

I minerali o i cosiddetti elementi traccia, sono responsabili di malattie anche essi in presenza di carenze o di esagerato apporto.

Fe

anemia sidropenica :  è associata a chielite e disepitelizzazione della mucosa orale , lingua arrossata , liscia , papille assenti, sensazione di bruciore , gengiva pallida, interessamento faringe/esofago. Spesso in età adulta

Zn

E’ importante per l’efficienza del sistema immunitario, lo sviluppo del sistema nervoso e l’integrità della pelle. Una dieta povera di zinco può rendere l’intestino più sensibile alle infiammazioni.

Acrodermatite enteropatica: malattia ereditaria (carenza di Zn) dà manifestazioni perifrasi con ridotta risposta anticorpale. Dimostra lo stretto legame tra i minerali allo stato di eutrofia dell’intero organismo.

Carenze proteiche

Un insufficiente apporto proteico può comportare: atrofia delle papille linguali, degenerazione connettivale alterazione della dentinogenesi e della cementogenesi, alterato sviluppo delle ossa mascellari, malocclusione,ipoplasie lineari dello smalto.

Suscettibilità all’insorgenza delle carie e meno resistenza alle infezioni.

Carenze lipidiche

Un insufficiente apporto lipidico può comportare patologie flogistiche e degenerative, ridotta mineralizzazione della dentina, degenerazione del parenchima ghiandolare, alterato trofismo mucosale, influenza sul metabolismo della placca batterica, carie , malattia parodontale.

Le piramidi alimentari della prima infanzia

Le piramidi sono 2 in quanto si basano sul principio che il processo di introduzione dell’alimentazione complementare nel bambino può essere divisa in due fasi.

Prima fase: arriva la prima pappa.
Prevede la sostituzione di un solo pasto di latte con uno semi-solido o solido

Seconda fase: aumenta la varietà̀. Rappresenta la scoperta di nuovi alimenti e gusti. L’obiettivo è quello di favorire la massima varietà̀ alimentare con un’introduzione graduale degli alimenti per impostare buone abitudini alimentari e costruire la salute del futuro adulto in una fase molto delicata della crescita.

Le indicazioni fornite dalle piramidi sono puramente indicative in quanto ogni bambino cresce in maniera diversa e ha necessità soggettive.

Ruolo dell’igienista dentale

In conclusione, si evince che il ruolo dell’igienista dentale non è solamente quello di eseguire l’ablazione del tartaro, trattare la malattia parodontale o effettuare seduta di sbiancamento dentale, ma uno dei compiti principali è proprio quello di mettere in atto manovre preventive per aiutare e guidare il paziente nel mantenere in salute il proprio cavo orale, indagando sulle abitudini di vita e alimentari del paziente e consigliando eventuali cambiamenti da adottare.

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